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Firmata a Roma la Convezione istitutiva della Square Kilometer Array Observatory (SKAO), il più grande radiotelescopio esistente.

Il 12 marzo 2019 è stata firmata a Roma, presso il Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca, la Convezione istitutiva dello Square Kilometer Array Observatory (SKAO), la seconda organizzazione intergovernativa al mondo dopo ESO dedicata all’astronomia che si occuperà di costruire e gestire l’operatività del più grande radiotelescopio esistente.
Il Trattato in oggetto, che trasferisce le competenze in materia da un’organizzazione di diritto privato britannico a un’istituzione internazionale, è stato sottoscritto per parte italiana dal Ministro Marco Bussetti, Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, che ha presieduto la cerimonia alla presenza di rappresentanti dei Paesi firmatari, dei vertici della SKA Organisation, nonché di una nutrita platea internazionale di astrofisici, scienziati e ricercatori. Oltre all’Italia, Stati firmatari dell’istituenda organizzazione sono Portogallo, Sudafrica, Cina, Australia, Regno Unito e Paesi Bassi.
Nel suo discorso, il Ministro Bussetti ha sottolineato l’importanza strategica della ricerca astrofisica, campo avviato verso una rapidissima evoluzione dalle svariate applicazioni industriali, sociali, di sicurezza, in cui l’Italia detiene una consolidata posizione di primo piano sia in termini di risorse umane che di strumentazioni operative; ha assicurato la volontà, da parte dell’ Italia, di mantenere tale ruolo guida in un settore pionieristico caratterizzato da una forte competitività e, in ottica futura, ha assicurato il sostegno dell’Italia al progresso scientifico di cui SKA sarà un indubbio protagonista.
Unanime è stato il ringraziamento da parte dei capi delegazione che hanno partecipato alla cerimonia per il ruolo decisivo svolto dal Governo italiano (con il supporto dell’ INAF-Istituto Nazionale di Astrofisica) nel condurre in porto il negoziato. Sono state così poste le basi di un progetto di collaborazione scientifica che è unico nel suo genere e dal quale ci si aspettano risultati di grande valore scientifico.
Il radiotelescopio SKA è infatti un’infrastruttura di ricerca di primaria importanza e tra le più estese mai realizzate: sfruttando una serie di antenne localizzate tra Sudafrica e Australia e attraverso l’utilizzo di diverse frequenze radio, SKA si pone l’obiettivo di approfondire le indagini sulla composizione dell’universo, sull’evoluzione della galassia, sulle caratteristiche dell’antimateria, sulla possibilità di forme di vita su altri pianeti.
Al progetto partecipano circa cento organizzazioni di ricerca sparse in venti Paesi in tutti i continenti. SKA rientra altresì nell’ambito dell’ESFRI (European Strategy Forum on Research Infrastructures) e, oltre a costituire un progetto di ricerca avanzata unico a livello planetario, renderà disponibili alle comunità scientifiche dei Paesi Membri fino a 3 TB di dati al secondo, una quantità senza precedenti.
In aggiunta, lo sviluppo di SKA si renderà foriero di innovazioni tecnologiche ad alto impatto sociale (es. telefonia mobile), nonché di positivi ritorni per il sistema industriale italiano, che sarà coinvolto nella realizzazione della struttura. In particolare, dei 12 “asset” industriali che compongono SKA l’Italia, tramite l’INAF, è attore in 5 di questi. L’Italia garantisce anche la progettazione e costruzione delle antenne a media frequenza per la parte sudafricana e delle antenne a bassa frequenza per la parte australiana; è coinvolta inoltre nello sviluppo del software di gestione del telescopio e nel programma di sviluppo di strumentazione avanzata. Al progetto hanno partecipato anche alcune realtà industriali italiane, tra cui si segnala la Società Aerospaziale Mediterranea per la progettazione e produzione di componenti elettromagnetiche.

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